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Vito si è tipizzato ed è entrato nel registro dei donatori di midollo osseo circa due anni fa.

Da tempo aveva fatto una promessa: il suo amico gli aveva raccontato di quando, all’età di 7 anni, si era ammalato di leucemia. Gli aveva spiegato quanto fosse importante la donazione di midollo osseo.

Spinto dall’esperienza del suo amico, aveva preso questa decisione, non sapeva che solo due anni dopo sarebbe stato chiamato dal centro trasfusionale per una compatibilità.

Vito: sono stato pienamente disponibile, in fondo mi ero tipizzato per aiutare qualcuno ed era arrivato il momento.

AR: conosci il tuo ricevente, ti hanno detto qualcosa di lui/lei?

Vito: no, spero solo che possa vivere una vita onorevole con questo mio dono, una vita di gioie e amori con i propri cari.

AR: dalla prima chiamata, quanto tempo è passato poi fino alla data dell’espianto?

Vito: un mese circa, il tempo di effettuare tutte le analisi e i controlli medici. La mia preparazione è iniziata con le visite, ovviamente, per accertare il mio buono stato di salute. Poi ho fatto da solo un ciclo di iniezioni davvero indolori, semplici da fare, sottocute nel braccio, utili ad aumentare il numero di cellule staminali nel sangue periferico.

Le cellule poi sono state prelevate in modo sempre indolore attraverso un macchinario, il separatore cellulare, dal braccio. Il macchinario ha raccolto le cellule staminali in una sacca separandole dal resto del sangue che tornava indietro nell’altro braccio.

Ci tengo davvero tanto a dire che in quelle ore sono stato coccolato dal gruppo del centro trasfusionale del policlinico di Bari, sono stati attenti ad ogni esigenza in un clima amorevole e famigliare.

AR: cosa pensi della donazione?

Vito: riguardo la donazione penso che ogni cittadino sano e di buona morale debba donare, senza paura, senza dubbi, in modo semplice, spontaneo, naturale.

Dovremmo sin dalle scuole elementari e medie insegnare che non c’è nulla di cui aver paura, così facendo sarà per tutti più facile essere super eroi.

Abbraccio con affetto tutte le persone che soffrono, tutte le famiglie che sperano, tutte le persone che come me tendono una mano donando, quelli che lavorano presso ospedali e chi si impegna in associazioni come l’ADMO.