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Se ho assunto cannabinoidi o alcol la sera precedente, posso fare lo stesso il prelievo per diventare donatore?

Assunzione di sostanze stupefacenti o alcoliche: Il consumo attuale e abituale di sostanze stupefacenti di ogni genere, in particolare se per via endovenosa.

E’ valutabile dal medico, il caso di stupefacenti assunti per via non endovenosa, in lontano passato e occasionalmente.

IBMDR ed ADMO, ovviamente, attenendosi alle leggi dello Stato, raccomandano a tutti i donatori uno stile di vita sano e privo di qualsiasi sostanza di abuso.

Perché servono molti donatori?

Per il trapianto di Midollo Osseo e di Cellule Staminali Emopoietiche è ASSOLUTAMENTE NECESSARIO che ci sia una compatibilità tissutale (ovvero una eguaglianza a livello dei geni del sistema di istocompatibilità , o ‚”HLA”) tra paziente e donatore, ovvero la “somiglianza” genetica indispensabile per il buon esito del trapianto. La compatibilità genetica è ESTREMAMENTE RARA: si verifica una volta su quattro (25%) tra fratelli e sorelle (mai tra genitori e figli o tra zii e cugini!) e addirittura 1 su 100.000 (0,001%) tra individui non consanguinei.

Perché non si può donare dopo i 55 anni?

È una legge dello stato italiano a tutela del donatore e del paziente.

Dopo i 55 anni infatti è possibile che un donatore abbia patologie (cardiologiche, per esempio) per le quali non è opportuno che si sottoponga alla procedure di donazione.

Inoltre andare a ritrovare un donatore iscritto magari 20-30 anni prima, informarlo nuovamente e studiare la sua situazione clinica nel dettaglio può richiedere diversi giorni. Se poi egli non risulta idoneo, il risultato finale è una perdita di tempo prezioso. Per un paziente bisognoso, infatti, anche una sola settimana di ritardo può in alcuni casi influenzare la prognosi finale.

La regola dei 55 anni ovviamente non vale per i donatori familiari (fratelli HLA-identici), che vengono studiati per la loro idoneità indipendentemente dall’età anagrafica.

La disponibilità vale solo per pazienti italiani?

No, La donazione non ha limiti geografici, è volontaria, gratuita ed anonima. L’IBMDR è collegato con gli altri registri nazionali, a costituire un enorme database mondiale di donatori.

Come si possono donare le cellule staminali emopoietiche?
  • CON PRELIEVO DA MIDOLLO OSSEO
  • CON PRELIEVO DA SANGUE PERIFERICO

NOTA: Le donne che partoriscono possono scegliere di donare il SANGUE DEL CORDONE OMBELICALE, che normalmente verrebbe scartato, ma che è estremamente ricco di CSE. Il cordone donato a scopo solidaristico viene congelato e tenuto in una banca cordonale a disposizione di eventuali pazienti bisognosi.

Chi decide la modalità di donazione?

Al momento dell’ iscrizione il donatore può esprimere liberamente il consenso per entrambe le modalità di una futura donazione, sarà poi il medico a valutare l’idoneità. In caso di richiesta effettiva di donazione sarà il centro trapianti del paziente a chiedere una modalità di preferenza, che verra valutata dal centro donatori sulla base della disponibilità ed idoneità attuale del donatore.

È possibile conoscere il ricevente?

No. La legge italiana prevede la tutela della privacy del donatore e del ricevente.

Inoltre è possibile, sempre tramite il Centro Donatori, scrivere/ricevere lettere e messaggi di augurio e/o di ringraziamento, pur senza essere identificabili reciprocamente.

Cos’è il midollo osseo?

Il midollo osseo è un tessuto semiliquido situato negli spazi interni delle ossa del corpo (soprattutto le ossa piatte. Esso contiene al suo interno le “Cellule Staminali Emopoietiche” (CSE).

Il midollo osseo non è il midollo spinale. Il midollo spinale infatti è parte del sistema nervoso ed è situato all’interno della colonna vertebrale. Non ha quindi nulla a che fare con le CSE.

Cosa sono le cellule staminali emopoietiche?

La cellula staminale emopoietica è una cellula non ancora completamente differenziata, “pluripotente”, da cui hanno origine tutte le cellule del sangue e del sistema immunitario: globuli rossi, globuli bianchi e piastrine.

I globuli rossi sono deputati al trasporto di ossigeno in tutto il corpo grazie ad una proteina in essi contenuta in grandi quantità, chiamata emoglobina; le piastrine collborano al processo emostatico, ovvero prevengono le emorragie; i globuli bianchi (presenti sia nel sangue che in altri tessuti) sono gli elementi costitutivi del sistema immunitario e proteggono l’individuo dalle infezioni (batteri, virus ecc.) e, almeno in parte, dagli stessi tumori.

La produzione di cellule del sangue avviene in continuo, in quanto esse vivono nell’organismo per un determinato periodo di tempo e poi muoiono, mentre le CSE si rinnovano di continuo e non muoiono mai.

In un contesto terapeutico, il trapianto di Cellule Staminali Emopoietiche da un donatore compatibile, garantisce la produzione di tutte le cellule del sangue e fornisce al ricevente un nuovo sistema immunitario:

  • Sostituisce un midollo malato di una malattia oncologica (leucemia, linfoma ecc.), dopo un trattamento radio-chemioterapico che la eradica;
  • Permette una adeguata produzione di cellule del sangue in soggetti affetti da una insufficienza funzionale (aplasia) o da un danno congenito nella linea di produzione delle cellule (talassemia);
  • Fornisce un sistema immunitario funzionante in soggetti che ne sono deficitari (immunodeficienze).
Il prelievo è doloroso?

La procedura prevede dei rischi minimi legati all’anestesia e alla modalità di raccolta, che vengono discussi e chiariti con il donatore prima della donazione; soggetti che dovessero avere un concreto rischio anestesiologico non vengono candidati alla donazione, a loro stessa tutela.

Durante il prelievo NON SI AVVERTE DOLORE.

Dopo il prelievo, per qualche ora/giorno (in relazione anche all’attività fisica svolta) è possibile avvertire un dolore sordo, di modesta entità, reversibile con un normale antidolorifico.

Come avviene il prelievo da sangue periferico?

Poiché il sangue periferico, di norma, non contiene sufficienti quantità di cellule staminali emopoietiche per un trapianto, è necessario, prima del prelievo, incrementare il loro numero. La donazione prevede la somministrazione di un agente mobilizzante‚ (G-CSF) nei 4-5 giorni precedenti il prelievo. Questo farmaco è di fatto un “fattore di crescita”, analogo ad una molecola naturalmente prodotta dal nostro corpo durante tutta la vita, che ha la proprietà di aumentare il numero delle cellule staminali e di facilitarne il passaggio dalle ossa al sangue.

La somministrazione avviene mediante iniezioni sottocutanee, che il donatore può eseguire da solo.

Il prelievo di Cellule Staminali Emopoietiche avviene mediante la procedura di aferesi (la stessa tecnologia che si usa per la donazione di plasma e/o piastrine). Lo strumento dell’aferesi è di fatto un un “separatore cellulare”: il sangue, prelevato da una vena del braccio, attraverso un circuito sterile (e monouso!) passa attraverso una centrifuga dove le CSE vengono isolate e raccolte in una sacca, mentre il resto del sangue viene reinfuso dal braccio opposto, senza che le altre cellule abbiamo subito alcun tipo di danneggiamente.

Poiché il sangue periferico, di norma, non contiene sufficienti quantità di cellule staminali emopoietiche per un trapianto, è necessario, prima del prelievo, incrementare il loro numero.

Non sono considerati idonei per questa modalità di donazione coloro che hanno difficoltà a reperire un accesso venoso adeguato.

Il prelievo da sangue periferico è pericoloso o doloroso?

Durante la fase di somministrazione di G-CSF i disturbi che più comunemente si possono avvertire sono: febbricola, cefalea, dolori ossei, senso di stanchezza (sindrome simil-influenzale). Tali sintomi sono trattabili con del semplice paracetamolo, e scompaiono rapidamente alla sospensione del farmaco, che avviene immediatamente dopo la donazione.

Si può consultare il sito inps a questo link: https://www.inps.it/nuovoportaleinps/default.aspx?itemdir=46156

Che tutele ho come donatore di cse

I diritti del donatore sono oggi riconosciuti dalla legge n. 52 del 6 marzo 2001.

Il donatore di midollo osseo è equiparato agli altri donatori (assenza retribuita dal posto di lavoro per il tempo occorrente a effettuare gli esami necessari a verificare l’eventuale compatibilità con un paziente e la donazione effettiva a carico del servizio sanitario, così come l’assicurazione infortuni, ecc.).

Per maggiori informazioni si può consultare il sito inps a questo link:

https://www.inps.it/nuovoportaleinps/default.aspx?itemdir=46156

Sono incinta. Posso donare?

In ottemperanza alla legge, durante la gravidanza e fino a 6 mesi dopo il parto, aborto o interruzione volontaria di gravidanza eccettuate circostanze eccezionali e a discrezione del medico (o comunque per la durata dell’allattamento) la donatrice è sospesa dal Registro dei Donatori.