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Ciao a tutti, il mio nome è Mattia e sto per compiere 21 anni.

Il mio primo approccio al mondo ADMO è avvenuto all’età di 18 anni.

Ammetto che inizialmente ho provato un po’ di incertezza ma il solo pensare alle conseguenze positive che avrebbe avuto il mio gesto mi colmava ogni dubbio. Il desiderio che mi ha portato ad iscrivermi come donatore è giunto in seguito alla terribile notizia di una mia cara amica.

Un suo parente, molto piccolo, cercava il suo gemello genetico che potesse dargli una speranza.

Dalla mia iscrizione sono stato chiamato due volte come possibile donatore non superando però i vari esami di compatibilità. Quando le speranze cominciavano a svanire è arrivata finalmente la chiamata dell’ospedale che mi confermava la mia idoneità. È iniziato così il percorso della donazione nel quale il personale ospedaliero mi ha seguito e assistito con soddisfacenti risultati verso l’obbiettivo.

La procedura è durata un po’ più del previsto a causa della fragilità delle mie vene, ma nonostante tutto il risultato è stato ottimo, tale che si è riuscito a prelevare anche più del necessario, nel caso in cui il ricevente avesse avuto bisogno di una trasfusione extra.

In molti si sono stupiti della mia scelta perché all’oscuro delle varie procedure e della immensa gioia che può dare un gesto simile.

Comprendo che sia un gesto ammirevole che in pochi pensano di fare ma se solo ci fosse maggior consapevolezza tra le persone ci sarebbero più volontari e di conseguenza si potrebbero salvare molte più vite.
Lo vedo anche tra i miei coetanei che nessuno pensa di fare un gesto simile sia perché hanno paura sia perché non hanno la giusta motivazione.

Spero che in molti possano seguire il mio esempio e donare un sorriso e una speranza in più.

Grazie a tutti, Mattia.

Fonte dell’articolo: www.admolombardia.org