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Mio figlio si è ammalato a 35 anni di “leucemia linfoblastica acuta”, malattia che generalmente colpisce i bambini, lui invece l’ha avuta da adulto.
Era il 2005, ormai sono passati 17 anni ma abbiamo passato un periodo talmente brutto che ricordo ogni momento come se fosse ieri.

Grazie a DIO E GRAZIE AL DONATORE di cellule staminali la storia è finita bene.

In quel periodo lui e sua moglie si erano trasferiti in Germania da cinque anni, non era mai stato male, lavorava presso una multinazionale americana e quel giorno doveva venire in Italia a tenere un corso agli allievi. Quando mi telefonò pensai che fosse arrivato in aeroporto, invece mi disse che non poteva più venire perché aveva la febbre. Era il mese di luglio, pensavo si trattasse di un “colpo d’aria” e mi preoccupai più per l’azienda che gli aveva prenotato l’aereo e l’albergo e per gli allievi che lo aspettavano che per la sua salute.

Però…

Però mi spiegò che non poteva venire perché aveva i globuli bianchi alti e che l’avrebbero ricoverato per accertamenti. Disse: “Mamma se vuoi ti prenoto un biglietto aereo così vieni da me”. Vi lascio immaginare la mia enorme preoccupazione nel sentire quelle parole, capii subito che la situazione era grave. Il giorno successivo presi il volo e lo raggiunsi. Era la prima volta che prendevo l’aereo da sola e non sapevo cosa mi aspettasse. Quando arrivai mi dettero questa notizia, leucemia linfoblastica acuta, vi lascio immaginare come mi sono sentita… Era mio figlio a darci forza, ricordo ancora le sue parole: “Vedrai che adesso trovano un donatore di cellule staminali e presto mi faranno il trapianto”.
Era molto positivo all’inizio poi però la situazione peggiorò, cominciò a stare molto male, febbre alta, chemio, radioterapia. Non si arrese, anzi ebbe il coraggio di scrivere una lettera e inviarla al nostro Paese, perché i medici sostenevano che sarebbe stato più indicato un donatore connazionale (non aveva fratelli, figlio unico, anche se avere fratelli non è sinonimo di garanzia).
Non vi dico la commozione….

Si mobilitò tutto il Paese. Tantissimi Giovani si iscrissero al registro dei potenziali donatori.

Alla fine il donatore fu trovato in Germania, un ragazzo della sua stessa età, dopo quattro mesi effettuò il trapianto.
Non finirò mai di ringraziare questo donatore che ha ridato la vita! Mio figlio ora sta bene, ecco perché invito i giovani a tipizzarsi…

Sapete che cosa vuol dire ridare la vita a chi la sta perdendo?

Io a quest’ora mio figlio non l’avrei più. Gli avevano dato 3 mesi di vita…

GRAZIE AI GIOVANI CHE LO FARANNO

Mamma Luciana

Fonte della testimonianza: www.admolombardia.org