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“Oggi sono 6 anni che combatto. Tante persone sono in attesa di un trapianto, aiutiamole”

Esattamente 6 anni l’elettricista 21enne Devis Gava, originario di San Fior di Sotto, ha scoperto di avere la leucemia linfoblastica e nel mese di settembre del 2021, grazie ad un ignoto donatore di cellule staminali emopoietiche, si è sottoposto ad un trapianto di midollo osseo all’ospedale a Padova.

La sua battaglia contro la malattia è stata lunga e continua ancora fra mille difficoltà, affrontate sempre con grande coraggio e determinazione.

“Oggi è il sesto anno da quando sono a conoscenza di essere affetto da leucemia – racconta Devis – Il 31 dicembre 2020 ho avuto una ricaduta e lo scorso 14 settembre ho effettuato il trapianto di midollo osseo nel centro di oncoematologia pediatrica di Padova, dove sono in cura. Nel post trapianto ho avuto una reazione che era mi era stata accennata: il GVHD (Graft versus Host Disease). Mi è partita a livello cutaneo pian piano in tutto il corpo per poi passare a livello dello stomaco creando non pochi disguidi. Per contrastarla ho intrapreso una cura con fotoaferesi in contemporanea a delle punture e farmaci per bocca”.

“La malattia – continua -, essendo presente nell’intestino, causa scariche liquide e un giorno sono arrivato ad averne 17. Poi la fame iniziava a scomparire e la stanchezza della chemioterapia, mixata alla radioterapia total body, cominciava a farsi sentire: il loro contributo lo davano anche i numerosi giorni di ricovero che dopo un po’ pesavano, anche perché dovevo essere assistito 24 ore su 24. Dal 6 settembre 2021, quando sono entrato in ospedale, al 28 dicembre ho fatto solo 15 giorni a casa. Le giornate non passavano mai”.

“L’associazione ‘Margherita c’è ancora vita’ di San Biagio di Callalta mi ha donato 2 LEGO® Technic per far sì che impegnassi le giornate in modo alternativo – prosegue – In tutta questa cura al GVHD c’era anche il cortisone che mi ha causato un po’ di problemi, dato che da ottobre l’ho concluso solo lo scorso 26 luglio. Mi ha causato la riduzione di tre vertebre, l’infarto osseo nel ginocchio destro della parte superiore di tibia e perone e la perforazione dell’intestino (per sistemarlo ho subito un intervento chirurgico d’urgenza)”.

“Il decorso dell’intervento chirurgico avvenuto il 1 marzo scorso è stato lungo – aggiunge -, considerate le condizioni in cui ero preso in quel momento. Essendo stato per lungo tempo a letto, per muovermi ho dovuto ricorrere all’uso di una carrozzina e all’aiuto di qualcuno per fare le scale; tutt’ora giro con una stampella per non dare peso al ginocchio. Durante tutto questo periodo ho avuto bisogno di molte trasfusioni sia di piastrine che di globuli rossi”.

“Ringrazio tutti quelli che si mettono a disposizione per il prossimo e che sono iscritti all’Avis – continua – Più sono le persone che hanno bisogno e più donatori servono: quindi vi invito a iscrivervi all’Avis e all’Admo (Associazione Donatori di Midollo Osseo) per essere potenziali salvatori di vite come quella persona che ha salvato la mia di vita. Io facevo l’elettricista, professione che ho dovuto abbandonare per la ricaduta, e spesso ero presente come volontario alle sagre paesane del Comune di San Fior. Inoltre, ho giocato a pallamano sempre nella squadra del mio paese”.

“A febbraio sono stato assunto da E-distribuzione – prosegue -, che era da un paio di mesi che mi stava con il fiato sul collo per capire quando sarei tornato in un buon stato di salute per potermi assumere, chiedendomi prima di tutto come procedesse la situazione e in secondo piano il discorso per l’assunzione. Per questo ringrazio sentitamente il signor Fabio, per quello che ha fatto nella fase di assunzione, e il signor Domenico, che ora mi trasmette tutte le competenze utili ad eseguire il mio lavoro in smart working”.

“Un altro grande ringraziamento lo faccio a chi si è reso disponibile per accompagnarmi e per sostenermi emotivamente – conclude – Grazie ai dottori e agli infermieri del Dh Oncoematologico di Treviso e di Padova per aver collaborato a trovare la soluzione migliore per me. Non posso dimenticare la pazienza della mia fidanzata Sara che, all’età di 18 anni, si è accontentata di vedermi da una finestra per le normative anti-Covid”.

Devis ci tiene molto a mettere in evidenza che ci sono tante altre persone che sono in attesa di un trapianto e hanno bisogno di aiuto: aumentando le iscrizioni alle associazioni che si occupano di queste tematiche, infatti, crescono le probabilità di trovare persone compatibili (Per le pre-iscrizioni ad Admo, si può accedere al link: https://www.donatoriadmo.org/iscrizione.html).

“Forza Devis, siamo in con te! – commentano da Admo Treviso – Sai quanto ti abbiamo seguito nella tua storia e ora continuiamo ancora. 1.800 persone in Italia, di cui 300 bambini, stanno cercando un donatore compatibile per il trapianto. Ma questo donatore volontario deve essere iscritto nel Registro italiano dei donatori di midollo osseo e può farlo solo se ha tra 18 e 35 anni. Forza giovani, non aspettate, diventate donatori!! Informatevi per scegliere in maniera consapevole e duratura”.

Fonte dell’articolo: www.qdpnews.it – www.admoveneto.it