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Si chiama Iris, ha 28 anni ed è veronese. È la donatrice che, con il suo gesto volontario di oggi, salverà la vita ad un paziente europeo che sta aspettando un trapianto di midollo osseo per curare una malattia ematologica. Già nel pomeriggio un corriere partirà dal Centro trasfusionale di Borgo Roma con le cellule staminali emopoietiche ottenute con il prelievo di sangue durato 4 ore.

Da dieci anni, le cellule staminali emopoietiche non si prendono più dall’osso ma dal sangue periferico, che viene prelevato, centrifugato per separare le staminali e poi rimesso in circolo.

Iris ha fatto oggi la sua prima donazione dopo 9 anni che era iscritta al Registro Veneto dei volontari. E’ stata chiamata dal Centro trasfusionale perché la sua dotazione genetica è compatibile con quella richiesta per il malato.

La ricerca del donatore

Il trapianto di cellule staminali emopoietiche (CSE), anche detto trapianto di midollo osseo, è una terapia salvavita in molte patologie ematologiche, neoplastiche e non. Quando un paziente necessita di trapianto è necessario che il donatore di cellule staminali sia geneticamente compatibile con il ricevente, cioè abbia il sistema genetico HLA identico o quasi uguale. La ricerca del donatore si rivolge quindi in primo luogo ai familiari, un fratello per esempio ha il 25 % di probabilità di essere compatibile. Purtroppo, in molti casi, non vi è un familiare compatibile, e per dare una possibilità di trapianto bisogna cercare il donatore al di fuori della cerchia familiare, e la probabilità di trovarlo è inferiore a 1 su 100.000 persone. Per questo sono nati in molti paesi i registri di persone disponibili, che vengono tipizzate e inserite in modo codificato ma anonimo nel registro nazionale (per l’Italia IBMDR), collegato ai registri europei e mondiali.

Attualmente sono circa 400.000 i donatori potenziali in Italia e circa 35 milioni nel mondo, aumentando significativamente la probabilità di trovare il donatore compatibile.

A Verona il Registro del Veneto e Trentino

Il Registro Interregionale Veneto Trentino Alto Adige ha sede presso l’UOC Medicina Trasfusionale dell’Azienda ospedaliera universitaria di Verona e coordina le attività dei 7 Centri Donatori delle due regioni (le province di Vicenza e Verona sono quelle con più donatori), dal reclutamento alla chiamata dei donatori all’effettuazione delle donazioni. Ci si può iscrivere al Registro dai 18 ai 35 anni e donare fino a 55.

La situazione nazionale

I dati nazionali e quelli del Registro Veneto Trentino Alto Adige sono eloquenti e dimostrano chiaramente la grande disponibilità dei donatori veneti. Al 31 dicembre 2022, il registro Veneto Trentino Alto Adige rappresentava il 18,6% degli iscritti italiani, e il 15,3% del totale nazionale è veneto, con dati in aumento rispetto agli anni precedenti. A livello nazionale, le donazioni di CSE stanno aumentando, arrivando nel 2022 a 329: il Registro Veneto Trentino Alto Adige da solo ne ha raccolte 103 (il 31,3% del totale nazionale), di cui 77 da donatori veneti (il 23,4%). Delle 103 donazioni fatte nel 2022, 89 sono state raccolte a Verona (il 27 % del totale dei prelievi di tutta Italia), 7 a Padova e 7 a Bolzano. In assoluto, da quando (anno 1989) esistono il Registro nazionale e il nostro registro interregionale, il 26,7% delle donazioni italiane proviene dal registro Veneto Trentino Alto Adige (e il 22,5% dal Veneto).

 

La donatrice

«Mi sono iscritta 9 anni fa perché a scuola una insegnante ci ha spiegato come funzionano le donazioni e la difficoltà a trovare una persona compatibile – dichiara Iris -. Non sono una persona ansiosa e comunque i medici spiegano tutto e tranquillizzano. Consiglio a tutti di farlo, anche ai miei amici, perché è fattibilissimo, ma soprattutto provo una felicità incondizionata a fare del bene senza che venga espressamente richiesto».

Iris è un nome di fantasia perché i donatori restano anonimi e tra donatore e ricevente non c’è alcun contatto.

Fonte dell’articolo: www.larena.it