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Ciao a tutti mi chiamo Andrea,
poco tempo fa ho donato le cellule staminali da sangue periferico ed è stata un’emozione forte, senza nascondere qualche piccola difficoltà e paura.

Dunque, detta cosi è un pò spoglia quindi vi racconto come è andata!

Tanti anni fa mi iscrissi al registro donatori di midollo osseo, perchè nel mio piccolo paese venì a mancare un bimbo a causa di una leucemia; fummo colpiti da questo tragico evento e spinti anche dalla richiesta dei genitori di non omaggiare fiori ma di iscriverci al registro dei donatori per chi volesse, siamo partiti verso Roma per la prima tipizzazione.

Ora, in tutta sincerità, ancora oggi non so molto su tutte le sfaccettature delle malattie curate attraverso la donazione di midollo perché sentii la voglia di farlo e quindi non curante di ciò che avrei dovuto fare in caso di chiamata…e sono andato avanti.

Per 20 anni non ci sono state chiamate e, ve lo dico sempre in tutta franchezza, avevo proprio dimenticato di farne parte, fino all’inizio di un’estate. Venni contattato dal Registro e alla domanda se ero ancora intenzionato a fare questa cosa, risposi “beh, adesso che mi ha chiamato, non posso certo tirarmi indietro no?”.

Ho sentito da subito un tonfo al cuore e tanta, troppa paura; intorno a me poi erano bilanciati i commenti di gioia per la notizia e i commenti del tipo: “ma chi te lo fa fare, lascia stare!”

Però, nonostante il mio carattere sia clamorosamente pauroso soprattutto se parliamo di aghi, anestesie,prelievi, punture e chi più ne ha più ne metta, andai al primo incontro. Ho deciso di combattere le paure e provare ad andare avanti (anche perchè dovevano seguire numerose nuove analisi per determinare se ero idoneo o meno).

Ho passato 5 mesi circa cercando di scacciare via la paura e sarò sincero…non sono riuscito a mandarla via, ma ragazzi, su quel letto io mi ci sono sdraiato!!!

I controlli mano mano andavano bene, tutto tornava? ero io quell’uno su centomila!

Ero io che dovevo aiutare questa ragazza (unica cosa che so di lei), anche perchè riuscii a capire che ero la sua unica possibilità di salvezza. Allora via la paura, via!

Da numerosi dottori e infermieri, amici e semplici conoscenti nei giorni che precedevano l’estrazione ho ricevuto ogni forma di gratificazione per ciò che mi accingevo a fare ma io non la percepivo…stava vincendo la paura? Mi stava dilaniando.

Finalmente arrivò il fatidico giorno, sveglio dalle 4 meno un quarto mi sono preparato, ultime due siringhe per stimolare i globuli bianchi (ne ho fatte 14 in tutto) e sono andato in ospedale.

Arrivato in ospedale le persone e professionisti davvero speciali hanno cercato di tranquillizzarmi anche se non ci sono riusciti molto. Però, alla fine, sdraiato su quel letto ho aspettato gli aghi nelle vene (ecco, di tutta questa storia il mio terrore erano gli aghi?) e non ho sentito nulla se non un pizzico? Assurdo vero? Notti insonni e poi niente…ma va va!! Che fifone!

Sono rimasto 4 ore fermo e buono tra una dormitina, una battuta e quella sacchetta piano piano si riempiva di qualcosa di me che avrebbe salvato un’altra persona.

Tutto filato liscio e tranquillo, lo stato comatoso dei giorni prima (effetto anche delle punture che potevano indurre stato di influenza), minuto dopo minuto, andava via è incominciavo a percepire da lontano quel senso di gratificazione che tutti mi avevano dato ed ora, allontanatomi dalle paure, mi sentivo addosso.

Finita la procedura sono rimasto in ospedale fino alle 17 del pomeriggio per ulteriori controlli medici, poi sono tornato in macchina con una mia amica tutto tranquillo come se nulla fosse o quasi. Si, alle 17, orario che è quasi coinciso con la partenza della sacca contenente le mie cellule staminali verso non so quale ignota destinazione.

Dietro le spalle oltre la strada, le paure ormai lontane, davanti tanto orgoglio per quello che avevo fatto.

La stessa sera non contento delle tante gratificazioni ricevute, ho scritto un post su Facebook nel quale ho detto che avevo donato il midollo ed ero fiero di quello che avevo fatto, da lì ho ricevuto una marea di commenti cosi forti che ho quasi pianto, e sì, credo che lo posso dire, i miei figli, i miei due figli possono essere orgogliosi di ciò che ho fatto.

Ragazzi per quanta paura possiate avere non sarà mai paragonabile a ciò che vi rimane dentro dopo, perché salverete una persona. Nello scrivere il curriculum della vita, poter inserire nel campo “precedenti esperienze” questa cosa, lo rende davvero speciale…salvere una persona, cosa posso dire di più?

Vi abbraccio tutti.

Andrea

Fonte della testimonianza: ADMO LAZIO